Giorno del ricordo: reading dal libro "Magazzino 18"

Giorno del ricordo 2023: letture, immagini e musica per non dimenticare
Piergiorgio Gallicani porterà in scena “Magazzino 18. Storie di Italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia” di Simone Cristicchi e Jan Bernas. Intermezzi musicali a cura del maestro Pierpaolo Curti.
Per celebrare il Giorno del ricordo 2023, il Comune di Traversetolo porta in scena venerdì 10 febbraio 2023 alle ore 17 nella Sala Consiglio della Corte Agresti il libro “Magazzino 18. Storie di Italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia” di Simone Cristicchi e Jan Bernas, da cui Cristicchi ha tratto anche uno spettacolo teatrale. Sarà l’attore Piergiorgio Gallicani a proporre letture dal libro, accompagnate da proiezioni di immagini d’archivio e con intermezzi musicali a cura del maestro Pierpaolo Curti.
L’ingresso è libero. Per informazioni: 0521 344583.
La biblioteca comunale, inoltre, predisporrà una ricca e aggiornata bibliografia sul tema, consultabile sul sito del Comune, e un angolo ad hoc nei locali della biblioteca, con tutti i titoli, disponibili per la consultazione e il prestito gratuito.
Il reading. Il libro è ispirato al Magazzino numero 18 del Porto di Trieste dove sono accatastati gli oggetti lasciati dalle famiglie di origine italiana che dovettero lasciare la loro terra natale: con il Trattato di Pace del 1947, infatti, l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.
L’esodo istriano è uno degli aspetti che vengono sottolineati nel Giorno del ricordo, in cui si fa memoria, oltre che dell’esodo, del dramma delle foibe, avvenuto sempre alla fine della seconda guerra mondiale quando quei territori furono occupati dall’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia del maresciallo Tito e quindi annessi alla Jugoslavia.
Un reading, dunque, che nasce da un libro, da uno spettacolo, da un deposito di oggetti dimenticati, abbandonati, coperti di polvere.
Questo fa, il ricordo: rispolvera “le cose”, ridà loro lucentezza.
La “cosa” in questione? 350.000 persone (quante famiglie come le nostre? Quanti vecchi, quanti bambini?) costrette, nel giro di pochi anni, a lasciarsi una vita intera alle spalle (le case, i luoghi, le relazioni... la propria terra) per conservare, salvare... “cosa”?
Per non dire dei tanti, troppi!, che in quella terra ci sono rimasti, sì; ma infoibati: gettati senza cura, a mucchi, senza un barlume di umana pietà, nelle sue viscere. Ecco, la “cosa” da ricordare. Oggi, sempre.
La ricorrenza. Il Giorno del ricordo è stato istituito in tempi recenti – con legge del 30 marzo 2004 - per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati del secondo dopo guerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Una legge che riconosce come doveroso non dimenticare le donne e gli uomini torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito. E invita anche a non dimenticare quanti furono costretti all'esodo dalle ex province italiane della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. La tragedia delle foibe e dell'esodo degli italiani è stata vicenda che ha diviso e, perciò, confinata a lungo nell'oblio.