Oasi Cronovilla

Situata in una zona pedecollinare ed inserita in un ampio contesto storico che comprende i territori Matildici, l’area si sviluppa su un’estensione di 326.000 mq in una posizione ecologicamente molto favorevole.
Il torrente Enza, il torrente Termina ed il canale della Spelta, la cingono rispettivamente sui lati est, nord ed ovest, caratterizzandola fortemente dal punto di vista geografico ed ambientale.

L’area ha rivelato da subito un’enorme potenzialità naturalistica per la vicinanza con il Torrente Enza e confermata dal grande afflusso di uccelli che da sempre vi hanno trovato rifugio durante le migrazioni autunnali e primaverili; è stato pertanto deciso di sfruttare questa opportunità e rilanciare l’area ampliandola, eseguendo importanti interventi di miglioramento ambientale e dotandola di strutture di visita.

E’ stata dotata di numerose strutture per la visita comprendenti di ben 22 osservatori in legno dei quali uno di 32 ed uno di 36 posti dedicati alle scuole, un’aula didattica all’aperto con pergolato e tavoli ed una circolare all’ aperto con sedute perimetrali.

Al fine di disciplinare le modalità di fruizione dell’area nel rispetto degli habitat e delle specie faunistiche presenti, con delibera di consiglio comunale n.8 del 9 marzo 2016 è stato approvato il Regolamento.

Con Deliberazione di Giunta della Regione Emilia Romagna n. 893 del 02.07.2012 l’area naturalistica “Cronovilla” è entrata a far parte della Rete Natura 2000 e classificata come SIC – Sito di Importanza Comunitaria e ZPS – Zona di Protezione Speciale.

Dal settembre 2016 il WWF di Parma gestisce, in convenzione con il Comune di Traversetolo (PR), l’Oasi di Cronovilla.

Come raggiungere l’area
L’Area naturalistica “Cronovilla”, cinta dal torrente Enza, il torrente Termina ed il canale della Spelta, si sviluppa su un’estensione di 326.000 mq.

L’Area è situata nella zona pedecollinare compresa tra Traversetolo, S. Polo d’Enza, Montechiarugolo e Montecchio.

Per arrivare:
L’ingresso all’area avviene dalla frazione di Vignale percorrendo Via San Geminiano e poi seguendo la segnaletica relativa all’area naturalistica Cronovilla ed ai laghi di pesca sportiva omonimi.

Parcheggi:
Gli utenti possono parcheggiare i propri mezzi unicamente nelle aree appositamente segnalate nei pressi della sbarra di ingresso.
Il parcheggio non è custodito, pertanto il Comune di Traversetolo ed il gestore non rispondono di danni o furti ai mezzi parcheggiati o agli oggetti di valore o documenti.

Per le persone disabili è possibile l’ingresso con autovetture previa richiesta.

Modalità di fruizione
L’area naturalistica è aperta al pubblico e accessibile a tutte le persone in forma singola e/o associata (gruppi), nel rispetto del Regolamento.

L’accesso del pubblico all’area naturalistica Cronovilla è libero nelle ore diurne (dall’alba al tramonto) ed è consentito esclusivamente:
a piedi lungo i percorsi di visita esistenti e appositamente individuati e segnalati;
in bicicletta e a cavallo, esclusivamente nei sentieri appositamente segnalati e predisposti a tale scopo.
Sui percorsi di visita è consentito l’accesso con cani solo se condotti al guinzaglio; fanno eccezione i cani utilizzati per operazioni di soccorso.

Al di fuori dei percorsi di visita, l’accesso è consentito solamente a:
• personale dell’Ente preposto al controllo ed alla gestione del sito SIC/ZPS;
• personale del Comune di Traversetolo, proprietario dell’area;
• personale del gestore dell’Area (operatore di gestione);
• ditte incaricate dell’esecuzione di interventi di manutenzione;
• enti di ricerca, università, previa comunicazione al gestore ed al Comune di Traversetolo;
• personale del Consorzio di Bonifica Parmense per interventi nelle aree demaniali di propria competenza (canale della Spelta).

All’interno dell’area naturalistica è vietato l’accesso con mezzi motorizzati di qualsiasi genere, compresi i mezzi cingolati, quad e moto da cross.

Nell’area operano inoltre i volontari della associazione Cronovilla.


La fauna
Un’importantissima presenza è rappresentata dagli anfibi. Tra i carici, gli scirpi e la vegetazione sommersa, gli anuri (rane e rospi) presenti con sei specie, hanno trovato qui l’ambiente ideale per riprodursi. La raganella (hyla arborea) è qui presente con la popolazione più numerosa della Val d’Enza.

Nelle notti della tarda primavera il frastuono dei richiami territoriali emessi dai maschi è udibile a notevole distanza, anche al di là del fiume. Numerosi pesci sono stati introdotti nei laghetti per fini pescasportivi. Trattandosi di vasche chiuse, la popolazione ittica sarà oggetto di studio e selezione onde migliorare e stabilizzare l’ecosistema acquatico. Gli ospiti più appariscenti sono però gli uccelli, qui abbondanti per quantità di individui e numero di specie.

Spicca la presenza di aironi cenerini, presenti tutto l’anno, ma anche delle candide garzette.
Un altro airone, la nitticora, nidifica in boschetti limitrofi all’area protetta. Con un’attenta gestione della vegetazione e la protezione dell’area, sarà possibile una sua nidificazione all’interno della stessa come già avvenuto in passato.
Parecchi anatidi frequentano la zona sia in periodo invernale che estivo con alternanza delle specie presenti a seconda delle esigenze migratorie e riproduttive. Appariscente e inconfondibile la freccia azzurra (il martin pescatore) nidifica nell’alta parete a picco sulle vasche. Questa parete ha ospitato anche una specie non meno appariscente: il gruccione; sarà importante ricreare le condizioni ambientali per un suo ritorno nell’area. Altra presenza importante è l’occhione, elusivo e affascinante uccello attivo soprattutto al crepuscolo, che attualmente nidifica con quattro coppie.

Interessante la fauna notturna.

La zona arida è frequentata da alcuni succiacapre, esempi straordinari di mimetismo animale, hanno la voce simile a quella delle rane.
Le civette frequentano la zona a caccia di piccole prede, mentre l’assiolo, piccolo gufo migratore che riempie le notti con il suo canto monosillabo, nidifica negli alberi del bosco sfruttando qualche buco lasciato dal picchio.


La vegetazione
La presenza costante dell’acqua e quindi le condizioni microclimatiche, favoriscono lo sviluppo di una vegetazione varia e rigogliosa.
Data la rinaturalizzazione spontanea, gli ambienti e le consociazioni vegetali si sono sviluppati con le caratteristiche tipiche degli ambienti fluviali, con zona arida, canneto e bosco ripariale.

Partendo dall’ambiente di margine della zona est, a prateria xerofila (cioè amante dell’arido), si incontrano basse erbe, graminacee ed arbusti spinosi (cardi, calcatreppola), ma anche essenze officinali come le artemisie e interessanti fioriture di varbasco, echium ed eliantemum.

Nell’approssimarsi alla zona umida vera e propria ma anche tra questa e il fiume, la vegetazione diventa arbustivo arborea. La fascia arbustiva è composta da specie spiccatamente termofile come ginestre, prugnolo, salicone, e olivello spinoso. Nel periodo precedente l’inaugurazione dell’oasi sono stati messi a dimora numerosi arbusti ed alberi (carpini bianchi, biancospini, prugnoli, aceri campestri, olmi, frangole, viburni, frassini, sanguinelli e cornioli) onde creare siepi naturali. Nella parte più ad est, a separazione dell’area fluviale, è presente un bosco a pioppo nero, salice, robinia, carpino e roverella. A sud est è in accrescimento un vasto ed esteso bosco di salice bianco e con presenza sporadica di salix viminalix.

Tra gli ambienti umidi e il bosco, piccoli gruppi di salix eleagnos e s. purpurea in riva all’acqua, lasciano il posto a carici e scirpi, giunchi fioriti e piantaggini d’acqua ed a numerose piante sommerse come il ceratophillum. L’esuberanza del canneto, nelle zone più a sud, chiude gli stagni con le inconfondibili tife e con le canne di palude.


L’habitat
L’Area naturalistica “Cronovilla” è situata in una ex cava estrattiva in fregio all’alveo fluviale del Torrente Enza. Per molti anni abbandonata dopo l’utilizzo, quest’area si è rinaturalizzata spontaneamente. La falda freatica, che in questa zona affiora scaricandosi parzialmente nell’alveo dell’Enza durante le stagioni piovose, garantisce la costante presenza di acqua. Questa condizione ha portato ad un veloce accrescimento della vegetazione e quindi all’instaurarsi di un ecosistema molto interessante e tipico di una zona umida.

L’area infatti, data la vicinanza con il fiume e la relativa tranquillità, è stata colonizzata velocemente dalle popolazioni animali provenienti appunto dal fiume limitrofo.

La sua ubicazione è strategicamente rilevante per la sosta dell’avifauna migratoria.

Va ricordato che i Torrenti Enza e Taro fanno parte della linea dorsale Tirrenica, la quale, assieme alla dorsale costiera Adriatica (aree del delta), rappresentano le uniche e principali rotte migratorie transcontinentali da e per il nord Europa passanti per l’Italia.
Un’attenta gestione ed un miglioramento costante delle situazioni ambientali renderanno quest’area, che ha già dimostrato con numerosissime presenze anche rare la sua potenzialità, un vero paradiso per animali ed appassionati.